Marzo , le mie letture

giovedì 8 aprile 2010


Un marzo di letture per me soddisfacente, variegato (saggi, graphic novel, thriller, libro-testimonianze), decisamente un numero elevato di libri affrontati.  Un giudizio complessivo sulle letture nel suo complesso puo’ considerarsi certamente positivo.  

Quella notte alla Diaz – Christian Mirra

La graphic novel sempre piu’ come potente mezzo per raccontare, documentare, testimoniare. Mirra è partito dalla propria esperienza personale per denunciare avvenimenti e fatti sottaciuti da politica e media. 

Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie – Lewis Carroll

Da questo libro sono stati tratti cartoni animati e film. Innegabilmente, un libro che ha lasciato segni indelebili nell’immaginazione e nella fantasia di tanti. A me personalmente è piaciuto tanto soltanto a tratti. La difficoltà di una lettura smorzata da un continuo riferimento e rimpallo sulle note mi hanno frenato in un giudizio piu’ lusinghiero. 
Second Hand Una storia d’amore – Michael Zadoorian


Le cose usate hanno un valore. Parte da qui per poi sviluppare un’intensa storia d’amore, la brillantissima commedia di Zadoorian. Un libro dalla scrittura molto fresca e fluida, con un’interessantissima caratterizzazione dei personaggi , tante frasi da segnarsi sulla propria agendina e un finale da amare. 

L’Italia dei consumi. Dalla Bella Epoque al nuovo millennio – Emanuela Scarpellini

Per me non è un testo universitario, anche se l’ho letto secondo questa sua funzionalità. E’ un ripercorso storico, bellissimo, puntuale, evocativo di come gli italiani dall’italia liberale ad oggi abbiano consumato e consumino tutt’oggi. Tantissimi riferimenti a un mondo collettivo nel quale, generazione per generazione, ci siamo passati tutti ed è molto divertente rivedersi in una fotografia tanto nitida, panoramica, colorata come quella scattata dalla Scarpellini sulla società italiana e il consumo. 

Il reporter televisivo – Wolfgang Achtner
 
Un manuale interessantissimo completamente dedicato all’informazione televisiva. Regole, consigli su come affrontare e svolgere la professione,  nozioni tecniche complicate rese comprensibili anche e soprattutto a chi non è ancora interno al settore. Linguaggio assolutamente comprensibile, mai oscuro e ostentato.

L’Isola della paura – Dennis Lehane


Un thriller sui generis, nel senso che si distacca un po’ dal consueto thriller fatto tutto di azione, ritmo, suspance e colpo di scena finale.  Si puo’ definire come thriller psicologico, molto attento a un contesto molto meno frivolo di moltissimi thriller. Una bella scrittura, che evoca con grande maestria un’ambientazione molto affascinante e una caratterizzazione dei personaggi straordinaria. 

E il mio cuore trasparente – Veronique Ovaldè


Una delle nuove firme letterarie piu’ emergenti in Francia, un apprezzamento in crescendo in molti altri paesi europei, si sta facendo strada anche oltreoceano, in questo romanzo, vestito da altri di thriller ma che in realtà fonda la sua particolarità e attrattività su altri elementi , ha dato una pennellata di grande sentimento al suo personaggio, Lancilot, sempre pronto a combattere per scoprire la verità sulla scomparsa del suo grande amore perso in una morte tutta da indagare.  Il lettore si sente accanto a Lancilot, seguendolo nelle sue peripezie psicologiche e interiori, volendo al piu’ presto scoprire piu’ che la verità sulla morte di Irina, moglie di Lancilot, il destino che aspetta lo stesso Lancilot, che ha perso la sua forse unica ragione di vita, ritrovandosi ancora una volta come in partenza, solo col tempo che passa. 

La religione dei consumi – George Ritzer


Altro grande saggio, che si legge in pochissimo tempo, con grande piacere e interesse. Ritzer, uno dei piu’ grandi sociologici allo stato attuale, cerca di fare una panoramica oggettiva dei nostri centri di consumo, delle cattedrali del consumo, che hanno ormai innescato in noi un vero e proprio rito del quale non possiamo piu’ fare a meno, ovvero il consumo. Consumare denaro, consumare un prodotto, consumare tempo. E dietro a questo rito ci sono tantissime altri atteggiamenti, comportamenti di cui spesso ignoriamo l’esistenza perché ormai fanno parte di meccanicità.  Uno sguardo sociologico, psicologico e in parte economico molto lucido, divertente e frizzante.

Judenrampe 

Ogni libro dedicato alla Shoah è un libro necessario. Questo ha il merito di far pervenire al lettore immagini, sensazioni, puzza, violenza da piu’ voci, da chi ha vissuto momenti assurdi, inenarrabili, irripetibili, indimenticabili.  La pelle d’oca è il minimo. Guai a dimenticare. Alla faccia dei nazisti e dei negazionisti.

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