Smascheriamo questi fantomatici "economici" che tanto economici non sono

lunedì 21 giugno 2010


C’erano una volta gli economici (e in un certo senso i tascabili).
Una volta i tascabili erano economici, e gli economici tascabili. Oltre alle prime edizioni. A prezzo intero.
I prezzi, con l’euro senza andare a ripescare le nostre vecchie amate lire, oscillavano tra i 4, 90 dei supereconomici agli 8 euro. A cosa serve un tascabile/economico? A essere meno ingombrante da portarsi in giro, nella borsa, nello zaino, in tasca, ma anche, dalla parte della casa editrice e dell’autore a vendere ulteriormente nel tempo un titolo che è uscito dalle novità e piace, eccome se piace, anche al lettore che evidentemente non puo’ permettersi 15-16-17-18 euro a botta per un titolo. Oggi notavo un libro, della Cornwell definito economico, entrato nella collana Best seller “economici” della Mondadori. Il prezzo mi ha scosso. 13 euro, 20 euro l’edizione con brossura.  Ma quella dell’edizione economica sempre meno economica è ormai è una realtà, purtroppo per noi lettori. Basterebbe fermarsi un po’ in una qualsiasi libreria per accorgersi di quest’ulteriore zavorra imposta alle tasche dei lettori.  Molti, moltissimi tascabili, quindi anche in edizioni non bellissime da avere e da custodire, spesso facili da rovinare, piegare, con rilegature approssimative, con una stampa del testo che lascia a volte parecchio a desiderare, costano ormai dai 10-11 euro in su’. Una follia. Tascabili-economici a 15 euro? Questo è l’andazzo a cui ci ha abituato ormai la Mondadori,  abbastanza anche l’Einaudi.  Anche altre case editrici. Per ora resistono (ma fino a quando?) la Tea, Adelphi, la splendida Newton e Compton , Feltrinelli (ma ora con Saramago in catalogo, le economiche per l’autore ieri scomparso, anche qui il prezzo è sensibilmente cresciuto).
C’e’ ancora chi non ha un’edizione economica (ad esempio la Elliot, Minimum Fax, Iperborea), chi si è appena deciso di crearne una (Marcos y Marcos tra le altre).  Questione di opportunità, di scelte editoriali.
Pero’ i prezzi si alzano. Con una certa, e pericolosa, continuità. Inevitabile che si senta. La soluzione? Di questo passo a farsi del male sono le case editrici, che rischiano un autogol che non possono permettersi. E si prevedono, dal punto di vista piu’ pessimista, un sempre maggiore e costante riferimento alle biblioteche e alle librerie dell’usato.  Parlando da lettore, che vuole spendere per libri e vuole continuare a farlo, mi chiedo:  perché voler approfittarsi cosi’ di noi comunità di lettori? Il lettore forse è una delle figure che assicurano maggiore fedeltà, verso la loro passione. E danno garanzie di ricavi alle loro case editrici preferite. Perché costringerli a ripensare alle loro spese, alle loro passeggiate in libreria, e ridimensionarne il loro consumo? (Provocatoriamente mi interrogo)Vogliamo tornare al Seicento-Settecento quando la letteratura era un consumo elitario?  A meno che l’ebook, non diventi una fonte di ricavo importante, aggiuntiva. Ma a quel punto cosa si fa? Si vende a un prezzo accessibile il libro elettronico e si continua ad alzare quello cartaceo? Ancora le prospettive non sono chiare, anche perché l’ebook in Italia non ha ancora preso molto piede, almeno per quanto concerne la narrativa.

4 commenti:

Unknown ha detto...

ciao, Matteo, come va?
Io sono stanchissima e ho sonnissimo (che itagliacano, eh?).
Ho notato anch'io che i prezzi economici non sono poi esattamente così economici. Che cosa ho fatto? Semplicemnte sotto Natale e il mio compleanno mando messaggi "subliminali" al mondo intero circa i titoli che vorrei e per il resto dell'anno si va in prestito da Tizio, da Caio e in biblioteca! Le case editrici posso anche alzare i prezzi. Io non compro più. Poi non lamentiamoci che nessuno legge più.
Per fortuna c'è la casa editrice Sellerio che al prezzo accessibilissimo di 10€ mi stampa in edizioni piccoline, tascabili, ben impaginate e ben rilegate il mio amato G. Carofiglio!

morgana ha detto...

l'ebook...questa parolina magica che non mi ispira per niente. non riesco a capire come un libro elettronico possa prendere piede, almeno tra chi ama veramente la lettura..?! il piacere di leggere viene si dalle parole scritte, ma anche dallo sfogliare le pagine una per una fino ad arrivare alla fine e chiudere il libro. le case editrici dovrebbero stare attente; personalmente amo andare in libreria ed avere la mia stanza inondata di libri tutti miei che posso leggere e rileggere all'infinito, ma di questo passo penso che aumenterà di molto il tempo che trascorrerò in biblioteca e nei mercatini dell'usato.

Matteo ha detto...

@Laura

Ehehehe. E' vero, la Sellerio è strepitosa. Mi ci devo avvicinare con piu' decisione:-) Hanno un catalogo davvero interessante:-)

@Morgana

Sono d'accordo con te sull'ebook, sono molto scettico e fortemente anti-ebook, proprio per le ragioni che hai esposto tu. Comunque si dessero davvero una regolata, ma seriamente. E' un caso che le librerie si riempiano quando ci sono sconti? Io non credo.

Unknown ha detto...

io penso che l'ebook vada bene solo per alcune cose: al momento è un po' presto, ma spero un giorno sostituirà tutte quelle riviste e rivistuncole di aggiornamento che al momento ci intasano la cassetta della posta dell'ambulatorio. Tutta, troppo carta sprecata.
Non credo sostituirà mai i romanzi. Un libro non è solo una storia: è un odore, una sensazione tattile. E' un'esperienza. E tutto questo manca all'ebook.