Libri migliori = libri presenti nelle classifiche di vendita?

mercoledì 4 agosto 2010


Secondo me fare il libraio, oltre alla fortuna di poter lavorare a stretto contatto con libri, editori, autori e lettori,  serve anche divertirsi, per sentirne di tutti i colori come domande assolutamente assurde, titoli storpiati, titoli famosi di autori famosi a cui viene cambiato l’autore, ma è utile anche per misurare un po’ la temperatura del livello di lettura in Italia, con tutte le sue distinzioni interne.
Serve anche per rimanere sconcertati, come detto, di fronte a richieste che hanno dell’assurdo. La libreria è un mercato, il mercato del libro, ma è molto diverso dal mercato comunemente inteso come quello della frutta, verdura, formaggi e via dicendo. La libreria è un luogo sacro, dove si consuma un’esperienza nell’esperienza, non solamente un oggetto di cui fisiologicamente si ha bisogno per tirare avanti. Ecco, l’altro giorno, in libreria io e Giorgia, abbiamo assistito a una scenetta divertente nella sua ridicolezza. Una signora, tutta ben vestita, un po’ altezzosetta, di una certa età, entra, si muove per la libreria, per la verità un po’ confusa e un po’ tanto disorientata, secondo me non sapeva neanche lei bene dove fosse entrata.  Ben presto pero’, si rivolge alla libraia, la nostra amica Giorgia, per avere un’informazione.  Noi stavamo amabilmente chiacchierando, come nostro solito, con la deliziosa Giorgia, quando non abbiamo potuto fare a meno di sentire la richiesta, assurda, della signora in questione. Piu’ o meno recitava cosi’, la sostanza è comunque la stessa: “Senta (se non ricordo male non ha neanche salutato), posso avere una lista dei vostri libri migliori, la classifica dei libri piu’ venduti?”. Al che un fastidio epidermico, quasi intestinale, di pancia, si è mescolato al silenzio di imbarazzo esploso in Giorgia, la libraia, che noi conoscendo abbastanza bene sappiamo quanto sia piuttosto “dura”, decisa, insofferente alle classifiche e ai libri che vengono acquistati solo perché pubblicizzati mediaticamente a oltranza o perché appaiono in tutta la loro magnificenza (mediocre spesso, anche se non sempre va detto, nei contenuti) nei cartelloni che ti spingono brutalmente sotto gli occhi la top ten della settimana.  Lei, Giorgia, le risponde che di classifiche non ne ha, cartacee, cerca di essere giustamente il piu’ cordiale e disponibile possibile, chiedendole successivamente se cerca qualcosa di particolare, se è per un regalo, se ha già delle idee in testa. Risponde piuttosto dubbiosa, quasi leggermente turbata (manco le si sia chiesto i dati personali o il numero del suo conto corrente), chiedendo ancora una volta se non fosse possibile avere a disposizione una classifica cartacea. Non ho poi ben capito se la signora avesse intenzione di acquistare un libro per regalo e che non avendo mai avuto a che fare con il mondo del libro, non sapesse proprio  in che direzione andare. Secondo me bastava chiacchierare un po’ con la nostra deliziosa libraia Giorgia, chiarirle un po’ l’identikit della persona in questione a cui regalare il libro (se l’intento era quello) o delle proprie intenzioni di lettura, anche a carattere generale (thriller? Drammatico? Romanzo d’amore?), per avere dei consigli adatti per la propria sete di lettura.  E Giorgia, che è una miniera infinita di titoli, letture vissute, autori conosciuti non avrebbe avuto il minimo problema a consigliarle qualcosa di adatto a lei. Ma poi quasi un po’ contrariata, un po’ scocciata, la signora se ne è andata.  Fossi stato in Giorgia, le avrei risposto: se vuole classifiche e non consigli vada pure alla Mondadori, qui noi non abbiamo classifiche ma consigli da dare, nel caso. E lo facciamo gratis. Sarebbe stata una bella risposta questa, secondo me.  La sottolineatura che volevo fare è il collegamento che la signora ha fatto libro migliore = classifica dei libri, come se il libro piu’ bello fosse quello che è presente nelle top ten che appaiono ovunque, dai cartelloni nelle catene di librerie, ai giornali, ai siti internet. Ecco, a me questa cosa fa incazzare parecchio, mi crea fastidio intestinale, e allo stesso tempo mi amareggia, perché ci sono miriadi di libri bellissimi che la gente non sa neanche che esiste, e libri assolutamente merdosi che, perché hanno distributori forti, case editrici potenti, amici di una certa rilevanza, sorpassano la qualità con traiettorie scorciatoie che hanno del vergognoso. Vero, stupirsi oggi che accadano queste cose è anacronistico, pero’ è sempre meglio secondo me continuare a ribellarsi, a scandalizzarsi, a porsi domande anziché accettare passivamente la cosa senza neanche porre una discussione costruttiva a riguardo. Perché ci sono tante piccole case editrici, NON A PAGAMENTO, che fanno un lavorone enorme, di grandissima ricerca, selezione, promulgazione che taluni possono solo sognarsi. E vedere gente che si muove nelle librerie solo per “classifiche” a me fa stringere un po’ il cuore a essere sincero. Dire, come ha fatto intendere chiaramente la signora, che il LIBRO MIGLIORE E’ QUELLO PRESENTE NELLE CLASSIFICHE DI VENDITA, equivale né piu’ né meno a sostenere che le PERSONE MIGLIORI SIANO QUELLE ECONOMICAMENTE PIU’ RICCHE. Che, sia chiaro, non dubito a riguardo del fatto che ci possano essere anche tante persone molto abbienti di grande portata morale e generosità, anzi ne sono certo, pero’ stona parecchio questa conclusione come se la ricchezza patrimoniale indichi con esattezza il valore di una persona. Valore di una persona e valore delle sue proprietà sono due cose ben diverse, cosi’ come qualità del libro e vendite del libro (anche in questo caso, pero’, è giusto sottolineare come OGNI TANTO, decisamente NON spesso, possa scapparci anche il bel libro in mezzo a quelle classifiche).
Se proprio di classifiche debba trattarsi, allora che lo sia una da parte del libraio o librai che ci lavorano, una sorta di top ten personale da consigliare al lettore. Ma una classifica fatta con il cuore, a partire da quei libri che hanno toccato maggiormente i nervi sensibili del libraio. In questo caso, la classifica avrebbe un senso e l’autorizzerei e la consulterei con grande interesse.
Le classifiche per vendite, sono un modo, secondo me poco onesto ma commercialmente comprensibile visto che il primo obiettivo è il ricavo, di indirizzare le scelte dei lettori lungo determinati canali escludendone altri. Forse questo avviene, e mi auguro che sia cosi’, solo per i lettori superficiali, occasionali, che pero’ ahimè sono  secondo me numericamente piu’ cospicui dei lettori costanti, di vecchia data, accaniti e fanatici del mondo del libro. Ecco, secondo me queste classifiche rappresentano l’inganno, una distorsione manipolata del libro quello vero, che io vedo nel passaparola la forma piu’ autentica e genuina per il successo di un libro.  Ma forse vivo nel mondo della favole.
Che dire, come dicevo prima, l’essere libraio ti permette di sentirne e vederne tante. Un vero e proprio piccolo grande mondo sociale in continua esplorazione. Dal quale non si finisce mai né sorprendersi né imparare e conoscere cose nuove.

2 commenti:

Lorenzo ha detto...

E quindi comprerò: "Canto della neve silenziosa". Grazie!

Matteo ha detto...

Ciao Lorenzo. Si, questa ragazza è veramente una grande miniera di consigli di valore, spesso anche recuperando autori o molto giovani o trascurati o non notoriamente presenti nelle classifiche di vendita. Quindi, con i suoi consigli che appena posso inserisco qui nel blog, puoi andare sul sicuro.