Beh, ci sarebbe da discutere...

martedì 31 agosto 2010

Oggi ci troviamo sempre piu' spesso a dover discutere di stranezze, di capovolgimenti della normalità a cui eravamo abituati, a doverci sempre piu' stupire di qualcosa che si dava per assodato e ben fisso all'interno di un modo di pensare, di una cultura. La normalità è diventata un po' il doversi aspettare di tutto e di piu'.
Anche il mondo editoriale non sfugge a questa dinamica. Girando per librerie, adocchiando gli scaffali, i titoli, le copertine, ce ne si rende sicuramente conto.
Ad esempio, un mesetto fa mi sono imbattuto per caso, mentre passavo una tavolata di libri in esposizione, in un trittico che di per sè rappresenta la storia della letteratura mondiale, ovvero lo Shakespereaiano "Romeo e Giulietta", "Cime tempestose" della Bronte, e l'Austeniano "Orgoglio e pregiudizio" ma che nella specifica nuova edizione dei best seller Mondadori, guardando attentamente, non ci si puo' non accorgere di un dettaglio, anche abbastanza evidente essendo un cerchio rosso con all'interno delle scritte ben visibili all'occhio anche a una certa distanza, ovvero il fatto che vengano etichettati come i libri preferiti di Bella ed Edward. Chi sono costoro? I due protagonisti della saga di Twilight di Stephany Meyer. Una saga vampiresca, che ha avuto un riscontro mondiale di attenzioni, vendite straordinario. Anche a livello cinematografico e di merchindising. Il fatto è che risulta spontaneo chiedersi, senza fare troppo gli snob o senza essere troppo dei pignoli lamentosi e piagnucolosi a cui non va mai bene nulla, se tre capolavori del genere debbano essere in qualche modo trainati e pubblicizzati dalla saga della Meyer. Perchè il senso secondo me è evidente: "leggi anche tu questi tre romanzi che sono piaciuti da matti a Bella e Edward. Come dire, sono stati Edward e Bella che li han fatti conoscere al mondo. O in alternativa: se li hanno letti Bella ed Edward vuol dire che sono davvero ganzi, provaci anche tu.  Beh, fa innegabilmente venire i brividi una cosa del genere. Almeno, a me personalmente ha innescato un istinto omicida nei confronti della Mondadori e in generale di una nuova era nella quale l'apparenza sorpassa la sostanza, l'estetica la cultura (anche se a volte estetica e cultura vanno a braccetto). Ora state attenti che senza che ci informino che questi tre capolavori letterari sono i libri preferiti di questa coppia, la gente ne ignorerebbe l'esistenza e non li prenderebbe in mano. Ironia la mia, ma neanche troppo. E' un po' la piega triste che si sta prendendo oggi, dove per attirare l'attenzione, per tempestare di pubblicità ovunque e in qualunque istante la gente, si abbattono anche le barriere del sacro.

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