E-book, la concorrenza aumenta

venerdì 7 agosto 2009

“Caro signore, Kindle è un tipo di apparecchio tutto nuovo e noi siamo emozionati ad averla tra i nostri nuovi clienti!”. Jeff Bezos, classe 64, studi a Princeton e apprendistato a Wall Street, ci mette pure il punto esclamativo: dev’essere davvero un’emozione firmare tutte quelle lettere, rigorosamente elettroniche, che ti schiudono il meraviglioso mondo di Kindle. Da qualche giorno, pero’, in casa Bezos, padre padrone di Amazon, la piu’ grande libreria virtuale, quel punto esclamativo ha piu’ il sapore dell’”alert”, dell’allarme, che della sorpresa. Meglio sarebbe provare con i punti di sospensione, vista l’attesa e l’incertezza.
Il mondo del libro elettronico è in subbuglio. Amazon e Kindle, la prima libr

eria virtuale e il primo lettore elettronico del mondo, non sono piu’ soli. Un fantasma s’aggira per il mercato, ed è l’ombra di Barnes & Noble, la piu’ estesa rete libraria d’America, un colosso con piu’ di 700 negozi negli States con tanto di collocazione in Borsa. Con una mossa a sorpresa, e in tre tempi, il marchio glorioso dell’Ottocento che il Ceo Steve RIggio ha lanciato nel terzo millennio, ha deciso di buttarsi nel mercato del libro virtuale. Prima acquisendo eReader.com, poi lanciando sul mercato degli smartPhone un programma per accedere alla propria libreria e, infine, annunciando la svolta: l’arrivo, nel 2010, di un lettore che promette di far sembrare Kindle già vecchio. Perché il reader di Amazon è tutto in bianco e nero, non è touchable, cioè funziona solo spostando testi e cursore, mentre il prodotto di B&N svilupperà con Plastic Logic, l’azienda piu’ all’avanguardia del settore, depositaria di un brevetto di libro elettronico addirittura pieghevole, sarà bellissimo, a colori, con wi-fi e naturalmente touch.
La guerra all’ebook è già cominciata? Si, sostiene il “New York Times”. Peccato solo che la quota di mercato sia ancora piccola: negli States (unico paese in cui Kindle per ora è in vendita) il numero degli e-lettori è fermo all’1,5 per cento. E allora che c’e’ di cosi’ eccitante? Beh, l’attesa. Gli esperti sostengono che con l’ebook avremo lo stesso fenomeno da “coda lunga” che Chris Anderson, il direttore guru di “Wired”, ha individuato per la musica digitale. Lentamente, prenderà sempre piu’ quota. Uno studio del centro ricerche di Forrester, sostiene che tra 4 anni i possessori di lettori digitali saranno 13 milioni: una cifra che moltiplica piu’ di 6 volte quello attuale.
Ecco perché le grandi manovre sono cominciate. E su due fronti: quello dell’hardware, cioè dei lettori elettronici, e del materiale primario, i libri. Già adesso molti editori sono restii a mandare online i loro bestseller. Dal “Cacciatore di aquiloni” a “Il signore degli anelli”, tanti classici e bestseller restano fuori. Fuori anche intere bibliografie di autori cult e diversi da Saul Bellow a John Grisham. Durerà? La sfida ad Amazon di un colosso della distribuzione come Barnes & Noble dovrebbe accelerare la transizione. L’altra questione è quella dell’hardware, degli eReader. Adesso abbiamo da una parte la capostipite Kindle, dall’altra il futuribile lettore Barnes & Noble e Logitech. In mezzo, tutta una serie di lettori con più o meno funzioni, dove la parte del leone la fa per ora Sony, che pero’ non si appoggiano a una libreria propria come Amazon o B&N (anche se, per esempio, a Londra Sony si è alleata con la catena Borders). Metteteci pure l’incomunicabilità tra standard (se compri su Kindle non puoi leggere su Sony) e quella maledetta trappola che si chiama Drm, cioè Digital Rights Management, che non ti permette di copiare e passare il libro (come succedeva prima anche con la musica di ITunes) e il quadro è completo. Il futuro del libro è elettronico, non ci piove: è il presente che ha bisogno di una schiarita.


Fonte: repubblica

Articolo di: Angelo Aquaro






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