Giallo in Bretagna

domenica 16 agosto 2009


S'intitola "Era tutta un'altra storia", l'ultimo e atteso romanzo dello scrittore Håkan Nesser, vincitore del premio Glasnyckeln, da molti considerato il Camilleri svedese

Sull'onda svedese di Stieg Larsson & C. arriva un altro giallo dal profondo Nord: "Era tutta un'altra storia" (Guanda, traduzione di Carmen Giorgetti Cima, pp. 528, E 18) di Håkan Nesser, nato nel 1950 in Svezia, vincitore del premio Glasnyckeln per il miglior romanzo poliziesco con il commissario Van Veeteren. L'altro ispettore creato da Nesser, l'italo svedese Gunnar Barbarotti, è invece il pilastro di questo giallo. Un buon uomo che legge la Bibbia e dialoga con Nostro Signore, di cui però ci dobbiamo sciroppare gran parte di vita privata, come vuole la tendenza in voga (un autore per tutti, la spagnola Alicia Giménez-Bartlett la cui ispettrice Petra Delicado ormai dilaga al di là della trama). Le pene d'amore di Barbarotti, dunque - 47enne divorziato con tre figli che non sa decidersi a sposare Marianne, 42enne divorziata con due - fanno da contrappunto al vero plot giallo, inquietante e thrilling come pochi. Estate 2002, sei turisti svedesi si conoscono per caso in Bretagna tra le bancarelle di un mercato e trascorrono qualche giorno insieme tra gite, cenette, tanto alcol e bagni in mare nudi, al chiaro di luna. Cinque anni dopo qualcuno comincia a ucciderli, uno a uno. È il caso più terrificante e strano mai capitato all'ispettore Barbarotti: prima di colpire, l'assassino glielo comunica per lettera, ogni volta cambia modo di uccidere e mai usa armi da fuoco, non è un serial killer, ma un folle che vuol fare giustizia. Cosa è successo davvero in quella vacanza in Bretagna, quale orribile segreto lega le vittime tra loro? Alla fine lo scioglimento non è all'altezza del plot. Ma importa poco. Come ama dire Barbarotti: «Il movente quasi mai è proporzionato al crimine».
Fonte: L'espresso
Autore dell'articolo: Maria Simonetti

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