Niente Levi senza Moccia?

venerdì 14 agosto 2009

In Italia troppi insegnanti sconsigliano ai bambini i testi di autori considerati di evasione. Sbagliano e creano danni. Parola degli esperti

"Gli faccia leggere qualcosa quest'estate: qualsiasi cosa, signora, basta che non sia Geronimo Stilton...".

Il succo è tutto qui: nella maggioranza dei casi, i consigli di lettura delle vacanze affidati dalla scuola agli studenti si limitato a uno "sconsiglio". E il libro sconsigliato è sempre uno di quelli che il destinatario amerebbe di più. Uno di quei casi editoriali che negli ultimi anni hanno portato libri per ragazzi nelle classifiche di vendita assolute: una cosa mai vista fino all'arrivo di "Harry Potter".

Da una parte ci sono i libri piu' amati dai ragazzi, dall'altra quelli indicati dai professori. Due liste che non si incontrano mai.

Primo Levi contro Federico Moccia, Jacopo Ortis contro Harry Potter. E a restare sul tappeto è la lettura. I ragazzi imparano che i libri sono sempre compito, dovere, fatica. Se leggere è un piacere allora non vale. Per i bambini delle elementari la lettura che non va bene è il piu' clamoroso caso editoriale italiano degli ultimi anni: dal 2000 ad oggi il topo ispirato da Francesca Dami per la Piemme ha venduto 35 milioni di copie in 135 paesi. Con una formula mista di grafica e avventura, che spinge al collezionismo, tipica caratteristica dei "lettori forti".


"Spesso insegnanti e genitori ci raccontano che i libri di Geronimo Stilton rappresentato il primo stimolo alla curiosità verso i libri e quindi il primo passo verso l'amore per la lettura" racconta la Dami.

Per gli adolescenti, invece, i libri "sbagliati" sono i quattro della saga dei vampiri di Twilight di Stephanie Meyer: che pure sono tomi dalle 300 pagine in su. Al liceo l'autore da non confessare è Moccia. I fantasy? Niente da fare: nelle liste dei libri consigliati dai professori non si incontrano neanche i padri nobili, Tolkien o C.S.Lewis: figuriamoci Licia Troisi o Cristopher Paolini.


Certo, da anni ogni estate Pirandello torna agli onori delle classifiche di vendita. Il fatto è che rispetto a qualche anno fa c'e' stato un cambiamento epocale.

I ragazzi di oggi leggono molto di piu' dei loro fratelli maggiori. E anche dei loro genitori: "In Italia, il 61% degli adulti non legge neanche un libro all'anno" ricorda Roberto Denti, fondatore e animatore insieme alla moglie Gianna Vitali della Libreria dei ragazzi di Milano. Il sospetto è che i ragazzi di oggi leggano anche piu' dei loro professori: "Ho alunni che in un anno prendono in prestito 30 libri della biblioteca scolastica" racconta Carmine Abate. Questo scrittore-docente meridionale trapiantato al nord, tiene il polso della lettura dei giovani italiani in due situazioni molto diverse: dal Trentino "pieno di biblioteche pubbliche belle come monumenti alla Calabria dove il premio narrativa per ragazzi che Abate ha organizzato con la Comunità montata dell'Alto Crotonese è una mosca bianca. "Ma i gusti sono gli stessi: quello che conquista i miei alunni piace anche ai giurati" assicura.

Per capire quando la situazione sia cambiata basta confrontare due classifiche: i libri piu' letti dagli adolescenti nel 1997 e nel 2007. Nel 97 vincevano i classici "obbligatori" (Il fu Mattia Pascal, I Malavoglia e Se questo è un uomo), dieci anni dopo invece i best seller sono i libri di Moccia e i fantasy. E' successo qualcosa di grande: i ragazzi di oggi leggono per piacere, non per compito. Scrittori, editori, librai lo sanno ma la scuola anche in questo si fa trovare impreparata a tenere il passo con gli studenti. E diventa controproducente. Far capire ai ragazzi che leggono libri stupidi significa fargli perdere fiducia nei propri gusti. E non è una buona idea. "I docenti devono consigliare libri mirati: non è possibile che lo stesso titolo vada bene per tutta la classe e per decine di anni di seguito" commenta Eraldo Affinati, che anche se ha curato una introduzione al "Diario di Anna Frank" per la Einaudi, ai suoi allievi della Città dei ragazzi romana legge "Il Richiamo della Foresta" di Jack London: "Tutti si identificano con Buck, il cane in fuga". Conferma Denti: "A chi ha amato Moccia si puo' consigliare altro: già Camilleri è un passo avanti. Ma devono sempre essere consigli buttati li, senza la spocchia di chi dice: leggi questo, è molto meglio del libro che leggi tu". E invece: già durante l'anno la scuola fa passare la voglia di leggere ("Anche un grande romanzo come I PROMESSI SPOSI a scuola diventa una noia mortale), commenta Denti: almeno in vacanza "lasciate i ragazzi liberi di leggere quello che vogliono!". Nessuno mette in dubbio che Primo Levi sia meglio di Moccia. Ma anche ammettendo che i libri di evasione siano libri di serie B, chi legge libri di "serie B" prima o poi puo' passare in serie A. Mentre chi non legge da piccolo, non leggerà da grande. Da "Harry Potter" a "Dorian Gray", da"Tre metri sopra il cielo" a "Orgoglio e Pregiudizio", il passo non è troppo lungo per un adolescente.

Il dibattito è aperto. E coinvolge tutti gli addetti ai lavori che girano intorno al mondo del libro. Intanto Abate un consiglio di lettura lo dà ai professori: "Dovrebbero leggere i libri che fanno impazzire i giovani, per parlarne in classe. Se un ragazzino passa ore e ore in compagnia di un libro, vuol dire che quel libro qualcosa di buono ce l'ha. E poi, una volta conquistata la loro fiducia, allora si che potranno consigliare qualcosa di piu' serio".



Fonte: L'espresso
Autore dell'articolo: Angiola Codacci-Pisanelli

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