La fiera della Piccola e Media Editoria romana 2009

mercoledì 16 dicembre 2009

Ho vagato per fiere di ogni tipo, del tartufo, dei golosi, dell’artigianato in fiera, dei sapori, del fumetto e non avevo mai vissuto una fiera del libro, escluso il Festival della Letteratura di Mantova, a cui ho partecipato a settembre. Ci si domanderà: ma come, neanche quella di Torino? No, neanche quella. Tra un impegno e l’altro in prossimità di quei giorni ho dovuto sempre rinunciare a un appuntamento che mi interessa da sempre. Stavolta l’occasione del raduno romano dei Corpi Freddi, ha fatto si che non mi perdessi la bellissima fiera della Piccola-Media Editoria che ha avuto luogo dal 5 all’8 dicembre presso il PalaCongressi all’Eur. “Piu’libri&Piu’ liberi”, il nome della fiera. Essendo andato di domenica, un buon 20-30% di gente in piu’ l’abbiamo incontrata tra i piedi, ma sostanzialmente ho avuto la possibilità di girare abbastanza un po’ tutti gli stand, qualcuno con maggior attenzione e piu’ tempo da dedicargli, chi un tocca e fuggi repentino senza pero’ togliermi la possibilità di sfogliare qualche pagina e fare due chiacchere interessanti con i rappresentati delle diverse case editrici provenienti un po’ da tutta Italia. Avro’ raccolto una ventina di cataloghi, riempito i sacchetti con 7 libri e scattato una cinquantina di fotografie. Flash e momenti che rimarranno scolpiti nella mia memoria a lungo termine. Tra le tante cose da segnalare, vorrei innanzitutto sottolineare la possibilità di conoscere tantissime case editrici molto interessanti, come ad esempio Scritturapura e Le Nubi edizioni , che non avrei probabilmente cosi’ facilmente conosciuto altrimenti. Naturalmente per un lettore doc con la L maiuscola, la possibilità di confrontarsi direttamente con la casa editrice è molto stimolante e apre momenti di chiacchere molto interessanti. Tant è che il sottoscritto, a contatto con Elliot e Minimum Fax, quasi non riusciva a proferire parola dall’emozione. Eh già, succedono anche queste cose impensabili quando una passione cosi’ profonda ti gioca brutti scherzi. Momento di imbarazzo che mi ha chiuso come un lucchetto, non ci capivo piu’ nulla. Gli spazi erano quello che erano, nonostante il PalaCongressi avesse uno spazio enorme adibito al libro, ma erano cosi’ tante le case editrici e cosi’ numerosa la folla di appassionati accorsi all’evento, che a un certo punto per passare si doveva un po’ sgomitare. Ma è un bel segnale questo per la lettura. Mi sono chiesto a un certo punto: si dice che gli italiani leggano pochissimo, che siamo agli ultimi scalini europei per lettori, ma ne siamo davvero sicuri? Un’altra cosa di spessore, è lo sconto. Saremo una società troppo materialista, ma il Dio Denaro non è che ci rifornisca continuamente e gratuitamente di soldi. Quindi il lato economico è un affare da tenere in considerazione. Ebbene, chi è andato a Torino mi ha raccontato che non si fanno sconti neanche al Papa. E lo stesso è accaduto, e in quest’occasione ero presente, anche al Festival Della letteratura di Mantova. Questa volta, di sconti ne erano presenti a iosa. In ogni stand, chi faceva 15%, 20%, 30% o addirittura 40% o metà prezzo. Robe da far scintillare gli occhi del lettore che si trova finalmente in condizioni di poter dire: “Forse questo posso permettermelo a certi prezzi”. Eh, il prezzo del libro è un tema scottante, molto spinoso, che andrebbe forse affrontato con piu’ serietà e piu’ in profondità. Ebbene, la Fiera romana ha saputo togliere di mezzo , per metà, anche questo problema, consegnando al lettore-ospite-protagonista 4 giornate all’insegna del relax, dello shopping e della conoscenza di molte piccole realtà che aspirano a togliere terreno alle grandi potenze editoriali.

Per il bene del pluralismo culturale e delle possibilità di scelta per il lettore, è bene che ci sia sempre qualcuno con questo spirito di intraprendenza, pronto anche nella precarietà economica in cui viviamo oggi, a saper spendere in idee e competenze. E da quel che si continua a vedere, lo sanno fare benissimo. Bravissimi.
A un certo punto mi sembrava di vivere in una città a se stante, la Città del Libro, frastornato, disorientato ma racchiuso in un sogno. Ho sognato molto bene, non la stessa cosa possono raccontare le mie tasche di ritorno da Roma in questa città freddissima, sotto tutti i punti di vista, che è Milano. Ma si vive solo una volta nella vita...Godiamoceli sti cavoli di beni terreni...

5 commenti:

Martina S. ha detto...

Ah, Matteo, come racconti tu le cose... nessuno! Mi sembrava di esser di nuovo lì e di riprovare le emozioni che ho provato: per te è stato alla Elliot e alla Minimum Fax. Per me davanti a Carlotto in persona e alla Polillo con tutti quei bei Bassotti davanti e poi con Mr Polillo in persona, tanto che Marco mi ha dovuto trascinar via a forza ;-)
Continua a scrivere e a raccontare, che, ne sono sicura, hai tutto un futuro davanti in questo campo!!!

Matteo ha detto...

Te mi fai troppi complimenti, mi vizi:-)))Ti ringrazio tantissimo. In quei giorni è stato tutto meraviglioso. Ho visto dalle foto che tu davanti a Carlotto eri in bambola ahahaha. Con Marco invece che aveva un'espressione che era tutto un programma ahaha.State tutti bene? Un abbraccione!!!

ps: grazie di essere sempre qui , a leggermi. Sei l'unica, a parte Giorgia, del nostro gruppo anobiiano. Per me vuol dire molto.

Martina S. ha detto...

Tu sei troppo riservato, Matteo, e ti fai poca pubblicità :-) Sì, perché il tuo blog meriterebbe di esser letto molto di più, per gli argomenti interessanti e per l'accuratezza con cui cerchi sempre di scrivere.

Scéf ha detto...

chiaramente concordo con martina :P
articoli del geenre mettili sul blog ricchionazzo :D

Matteo ha detto...

Enzone, tu sai benissimo che quando vuoi, puoi prendere tutto e puoi dirmelo di averlo preso anche dopo averlo pubblicato:-D.
Se vuoi metterlo a me non farebbe altro che enorme piacere e tu lo sai:-D