Torino, Las Vegas Edizioni, per arrivare ad "ALEX FA DUE PASSI"

venerdì 21 maggio 2010

La Fiera del Libro. Già, ci vuole tempo per raccogliere idee, emozioni, sensazioni che sabato 15 maggio mi hanno completamente travolto. Serve ancora qualche giorno per poter esprimere compiutamente un pensiero che non puo' essere buttato giu' in pochi secondi e in poche righe.
Pero' una sorta di piccola anteprima, un piccolo appetizing, posso concedermelo. Per parlare di uno dei bellissimi incontri che ho avuto modo di fare in quel di Torino. Ed è una casa editrice, LAS VEGAS EDIZIONI. Con Giorgia, la mia ragazza e una nostra amica, Chiara. Lei conosceva questa piccola casa editrice, il sottoscritto, colpevolmente no. Ma a cosa servono le fiere del libro se non ad accumulare conoscenza su questo fantastico mondo che sono i libri? A cosa servono le fiere se non a permettere il primo incontro con case editrici, autori, libri di cui si ignorava anche l'esistenza? La bellezza delle piccole case editrici, secondo me è la loro passione. E' il loro segreto, che permette loro di andare avanti in mezzo a forze oscure, a potenze enormi, squali, come Einaudi, Mondadori, Feltrinelli, veri e propri colossi dell'editoria che rischiano di mangiarsi sempre piu' i pesci piccoli. Anche con Las Vegas edizioni, mi è sembrato di entrare in un appartamento, piccolino, ma caldo, fatto di grande passione, capacità, coraggio, intraprendenza. L'editore, un ragazzo di una trentina d'anni, con il suo staff di collaboratori, che nonostante la stanchezza accumulata e pranzi mancati, ti dedicano istanti di grande chiacchera, facendoti sentire importante, parte di loro. A noi lettori questo fa letteralmente impazzire, in particolar modo a me stesso. Mi sono sentito pieno, vivo, anche emozionato. Poi veniamo ai libri, posso vergognarmi dicendo che non ne conoscevo neanche uno, se non i libri di Christian Mascheroni? Ebbene, lo dico. E mi vergogno un po'. Copertine bellissime, colori sgargianti, titoli molto interessanti, trame ancora di piu'. E in occasione di questo incontro inaspettato ma meraviglioso, non ho avuto il minimo tentennamento a portarmi a casa questo libricino che fin dalla copertina, è stato irresistibile per la mia fame di lettura. Ad aggiungersi, anche la possibilità di un disegno, fantastico, all'interno del libro ad opera di Marica Andreello che altri non è che la ragazza che ha creato i disegni all'interno del libro che ho acquistato, ALEX FA DUE PASSI, di Christian Mascheroni. Ma veniamo ora al dunque, un mio umile commento sul libro.


Una commovente favola moderna, che non puo’ lasciare indifferenti, ma che, anzi, tocca profondamente il cuore di chi legge. Una straordinaria camminata a occhi (e cuore) aperti in compagnia di un personaggio straordinariamente normale, semplice, un “uno di noi”, che ha un qualcosa di speciale: quello di prestare attenzione con meraviglia e interesse profondo (e sgomento) a ogni minimo richiamo, al piu’ piccolo sussurro, a ogni piccolo particolare che nasconde una storia.
Alex, impiegato, un bel giorno si affaccia alla finestra del suo ufficio e vede fiocconi di neve cadere dal cielo. Una miracolo della natura che emoziona, che spinge a staccare la spina anche solamente per ammirare il bianco che va formandosi come uno splendido campo sportivo. Decide cosi’ di uscire, per la pausa pranzo, a farsi una bella passeggiata. Quello che lo attenderà, non puo’ neanche sospettarlo. Ogni passo di Alex corrisponde a un incontro, a un pezzetto da aggiungere l’uno all’altro per comporre un vero e proprio puzzle.
Quello che lo aspetta a braccia aperte sono uno strano personaggio che vive nella sua auto, un semaforo febbricitante che vuole essere curato, un uomo che pesca dal tombino oggetti tra i piu’ svariati e li attorno non ci sono corsi d’acqua, un bambino nudo con la corona di re in testa che ha perso il suo regno seduto su una panchina, un manichino che vorrebbe prendere l’aereo per scappare, una coppia che vive in una cabina telefonica e offre ristoro per qualche ora al nostro Alex, una ragazza su un enorme cartellone pubblicitario che vuole prendere vita e non rappresentare semplicemente un’immagine da osservare, stretta nella noia della sua solitudine, un orologiaio che accusa i clienti di rubargli tempo ma permette a chi ruba i suoi gioielli di uscire dal negozio a patto che non gli portino via minuti preziosi, una sarta che non ha piu’ soldi neanche per mangiare che si ciba cosi’ delle stoffe. Ci sono anche oggetti animati, che prendono vita, si emozionano, conducono una vita regolarmente umana, cosi’ che troviamo tazze che piangono e cellulari che dormono russando.
Alex, nonostante il freddo, continua a camminare perché percepisce qualcosa di straordinario, la città sembra essere cambiata, sembra essersi fermata. Non ci sono rumori, se non quello del fiocco di neve che tocca terra, vuole capire come mai la forza assordante di luci e caos abbia lasciato spazio a una vita cittadina cosi’ intima, privata. In realtà, e lo scoprirà camminando senza un traguardo prefisso, quanto invece vi si senta addosso il peso, il chiasso, il fastidio della solitudine, della profonda caduta economica che ha messo in ginocchio l’intera popolazione, dell’indifferenza che domina questo paesaggio desolante, dove a mostrare almeno un barlume di vita ci pensa solo la neve che cade dal cielo, altrimenti tutto sarebbe immobile, come in un plastico urbano, come in un’opera scultorea.
E’ un po’ un ritratto decisamente disturbante della nostra società, avvolta in un silenzio che urla il proprio dramma. Non basta andare lontano per accorgerci come, con tutta la poesia e l’essenza favolistica che Mascheroni magistralmente inserisce in questo libricino-capolavoro, i problemi dei personaggi meravigliosi tratteggiati dall’autore non rappresentino altro che stati d’animo, condizioni economiche e difficoltà esistenziali che sono esattamente i nostri. Ci si riconosce, impossibile non farlo. Certo, attraverso situazioni limite, fantasiose (e per questo di una romanticheria senza precedenti) ma la sostanza non cambia.
Malinconia, illusione, tenerezza, solitudine, incomprensione, impotenza sotto il peso schiacciante di una metropoli fredda, cinica e indifferente, il lettore proverà esattamente tutto cio’nel brivido di ogni parola incontrata, letta e custodita. Ma c’e’ anche speranza, la si scorge, la si incontra in ogni incontro di Alex, di poter cambiare le cose, in meglio, per poter guardare avanti con la garanzia che un sorriso nascerà prima o poi, nonostante tutto.
Alex, dopo questo meraviglioso viaggio per il quale si perde ogni connotazione temporale, tornerà in ufficio che sembra essere un’altra persona perchè capirà che il suo modo di vedere le cose è profondamente mutato, che quella semplice passeggiata per lui si è rivelata un’esperienza assolutamente straordinaria, rivitalizzante, rivoluzionaria dentro di sé. Personalmente mi è venuta ancora di piu’ voglia di uscire di casa, e camminare anch’io. Senza scopo, senza traguardo, senza una destinazione. A osservare, a incontrare, a meravigliarsi, a chiacchierare, o, semplicemente, a vivere la propria realtà che ci aspetta là fuori.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per le belle parole da tutta Las Vegas!
Continua a seguirci!