Lui mi ha iniziato...

domenica 7 giugno 2009



A quest'uomo io devo la mia vita. Non si sa bene quale, se quella reale, o quella parallela che poi in certi momenti era quella piu' reale delle due. Si sono incrociate e incastrare talmente alla perfezione, come due pezzi di puzzle, che a un certo punto mi sembrava complicata l'operazione di scissione delle due.
Quest'uomo, J.R.R. Tolkien, ha inventato un mondo, anzi i mondi. Ha inventato, a mio parere, un genere, una scrittura, un modo di comunicare, l'immagine. Mi trovo in difficoltà a mettere ben a fuoco questa sua invenzione perchè è tutto troppo riduttivo da esprimere e centrarne il concetto totalizzante e totalmente spiegabile a parole, attraverso un unico termine che ne inglobi tutto il senso e tutta la spiegazione completa, priva di difetti e mancanze.
Quest'uomo mi ha permesso di conoscere la lettura e le sensazioni uniche che procura, entrarne in contatto, mi ha iniziato a tutti i piccoli vizi e manie che solo un lettore conosce, mi ha dato la possibilità di poter scegliere: se provi a leggere e ti piace, vai avanti, se non riesci a entrarci nel modo giusto o ti trovi a disagio, fermati. Non mi sono mai sentito neanche una volta spinto a continuare se avessi avuto difficoltà. E non ho proprio mai riscontrato alcuna difficoltà perchè lui semplicemente INVITA il lettore a leggere, e non lo attira con mezzucci discutibili come accade oggi spesso e volentieri, grazie soprattutto al potere della pubblicità, al potere economico delle case editrici e del potere politico di certi personaggi che comandano il mercato dell'editoria.
Mi ha dato un'iniezione di fiducia nella letteratura che è qualcosa di straordinario. Io che fino a pochissimo tempo prima di sfogliarne la prima pagina, vedevo il libro come qualcosa che non mi sfiorava nemmeno lontanamente lo stimolo e l'interesse.
E' stato inizio e svolta, approccio e consapevolezza, esame e realizzazione.
E' l'uomo che mi ha partorito lettore. Lo sento come un padre. Un padre che ha lasciato libertà totale al Me lettore. Libertà di tempo di lettura, di acquisizione del contenuto, di interpretazione del contenuto e di creazione di immagini proprie a partire da una descrizione fatta a penna e inchiostro da lui. E' possibile che tra i milioni e milioni di lettori di Tolkien ognuno abbia il suo, con colori diversi, immagini paesaggistiche diverse tra loro, fisionomia dei personaggi l'una diversa dalle altre. E' meravigliosa questa creazione personale della storia, a partire da una lettura comune,che è quella per tutti.
Con la sua pipa in bocca, con la sua eleganza non dettata da cio' che indossa esteriormente ma da cio' che conserva al suo interno, con il suo sguardio che ha un'occhio dove nessun altro potrà mai arrivare, in un rapporto simbiotico con la mente creando l'immaginazione che nella sua straordinaria immensità sa anche essere ben trapiantata alla realtà. Per varcarne la porta, non urgono requisiti di accesso particolari, basta semplicemente essere curiosi e ben disposti a farsi prendere per mano.
Amarlo è la conseguenza piu' naturale che possa esserci, quasi come quella di amare la propria madre e il proprio padre.Perchè è come se ti sentissi un po' figlio suo. E se penso che nel periodo in cui ha steso e pubblicato IL SIGNORE DEGLI ANELLI, non ha avuto un successo di vendite particolare cosi' come addirittura parallelamente ha riscontrato tantissime polemiche, comprendo come se è vero che "si stava meglio quando si stava peggio", per certe cose è innegabile che si è andati avanti, e non regredendo agli stadi embrionali della civiltà.
Spesso ci si impaurisce per le dimensioni di un libro, c'e' un blocco quasi psicologico ma anche per timore di non aver tempo utile per dare alla lettura una continuità che necessità. A parte che IL SIGNORE DEGLI ANELLI non è concepito, come lo è erroneamente secondo alcuni, come un UNICUM ma sono TRE LIBRI, relegati insieme per comodità piu' che per una corretta operazione letteraria, se c'e' un modo con cui spiegare il motivo perchè vada letto io lo riassumo attraverso, visto che siamo nei giorni politici di maggior fermento, con uno spot elettorale: "Vi siete stancati della solita vita nervosa e stanca? Vi siete stancati delle solite parole che sentite trasmesse da microfoni e telecamere o semplicemente dallo starnazzare dei vostri vicini di casa? Vi siete stancati di sbuffare dallo stress per una cinquantina di volte al giorno? Allora sdraiatevi, per alcuni momenti dimenticate tutto cio' che vi circonda e addirittura chi siete, aprite IL SIGNORE DEGLI ANELLI, e catapultatevi in un mondo che sentirete molto piu' vostro rispetto a quello nel quale siete costretti a vivere, nella precarietà di ogni momento. Vi sentirete molto piu' vivi, vi sentirete resuscitare, vi sentirete pronti a dare un senso a cio' che vi circonda, malgrado non lo meriti"
Se mi chiedessero, a mo' di lampada di Aladino, esprimi tre desideri. Uno di questi certamente sarebbe quello di sedermi attorno a un tavolino, magari per un tè con biscotti, a parlare ininterrottamente con Tolkien. E penso che da quella chiaccherata infinita, io possa anche non tornare piu' nel mondo nel quale in teoria vivo (o meglio, sopravvivo).

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