Non uccidiamo il cartaceo!!

giovedì 18 giugno 2009

Ormai la tecnologia, in simbiotica alleanza con quello che sembra lo sport preferito della nostra società che è quello di modificare e riassemblare ogni cosa che possa essere deformata e reinventata, sta prendendo il sopravvento su tutto. In primis su noi stessi. Il progresso è necessario, a patto che venga concepito come valvola della democrazia e stimolo di crescita, non certo di retrocessione o di tradimento e rinnegamento della tradizione, fino al tentativo della sua completa cancellazione.
Sta succedendo un po' ovunque che la voglia di cambiare, di innovare, di ammodernare, stia creando anche parecchi danni oltre che innegabili vantaggi di tempistiche e fruizioni.
Vogliamo parlare ad esempio dei cellulari che con il fenomeno sms, ha modificato addirittura il linguaggio dei giovani, tant'è che insieme alle varie lingue, esiste oggi anche l'Smsese? Vogliamo parlare del fatto che si sia disimparato a scrivere a mano perchè ormai tutto è computerizzato ed elettronico? Vogliamo parlare, ed è questo il punto su cui vorrei soffermarmi, che oggi si sta cercando di scavalcare il libro cartaceo con un qualsiasi aggeggino elettronico, che ti permette la lettura di un libro su un videoschermo, che per quanto attento alla vista e perfettamente leggibile, viola quelli che sono i tantissimi dogmi di una lettura che si rispetti? La lettura ha secoli e secoli, millenni di vita. L'avere in mano l'oggetto di lettura, sfogliarlo, risfogliarlo, averlo semplicemente tra le mani è una sensazione impagabile di possesso e di rapporto fisico con il libro. Un rapporto che non puo' venir meno. Non puo' un clic sostituire una mano e un foglio elettronico prendere il posto di un foglio cartaceo. Non esiste piu' il profumo della carta che si annusa anche a distanza, non esistono piu' i sensi, a parte quello della vista. Togliere la manualità e la fisicità della lettura, equivale a una grave violazione del diritto del lettore. Perchè dover scorgere "progresso" ovunque, anche quando e dove non si sente francamente bisogno di modifica di alcunchè? Questione di soldi, di interessi commerciali che come al solito tentano di scavalcare certi valori e certe tradizioni.
La spersonalizzazione e l'alienazione sembrano due evidente e innegabili effetti di questa distorsione clamorosa del leggere. Ne ho piene le scatole di questi aggeggini portatili da cui la gente si rende sempre piu' dipendente e verso i quali ci si mostra sempre piu' impotente. Non crediamo alle favole "commerciali" che l'ebook porti ad aumenti di lettori, a una maggiore alfabetizzazione, a un richiamo maggiore di iniziatori alla lettura. Tutti numeri e statistiche che sono oggetto a uso e consumo di chi persegue un obiettivo economico, solo e meramente economico. Muore il concetto stesso della lettura. Se ne estirpa, indebitamente, la sua essenza. La si schiaccia, la si sgretola. E' giusto? No. Chiaramente ci sarà sempre una divisione netta tra la fazione dei tradizionalisti e i tecnologici, ognuno con le proprie idee si confronterà con la tesi opposta, in un infinito e quanto mai impossibile da risolvere, scontro ideologico. C'è chi mi dice che leggere un ebook è piu' semplice, piu' immediato. Non mi trovo d'accordo. Cosa c'e' di piu' semplice che avere in mano un libro e sfogliarlo? C'e' anche chi mi dice che è piu' comodo. Anche qui, la mia idea è controversa rispetto a chi esprime questo pensiero a riguardo. Cosa c'è di comodo di continuare a cliccare, e fare mosse da trapezisti del circo per tornare a leggere una frase su cui si è passati troppo in fretta? Ho provato una sola volta a leggere tramite ebook, perchè almeno la curiosità mi ha spinto almeno per pochissimo, a valutare il punto di vista altrui coi miei stessi occhi. Giusto, almeno per comprendere per discutere. Ed è stata decisamente un'esperienza traumatica, e allo stesso tempo molto fredda, molto asettica, molto formale, troppo alienante. Il salto, ed è un salto nell'abisso o un salto all'indietro, è netto, nettissimo. Come passare dalla notte al giorno improvvisamente, dal buio di una cupa notte invernale all'improvvisa luce estiva di un sole a 40 gradi che batte e picchia, senza l'ombra di una nuova in cielo. Ora non intendo, premetto, criminalizzare chi opta per l'ebook. Intendo solamente osservare come con l'ebook si perde un po' il proprio rapporto intimo con cio' che si legge, che penso che sia piu' complicato dare libera strada alla propria costruzione di immagini a partire dalle parole, che sia molto distraente. E' a mio modo di vedere un'esperienza totalmente insipida e incolore. Non sprigiona sentimenti, atmosfera (cosa c'e' di meglio che leggere sdraiati un libro su una panchina, o sull'autobus la mattina presto prima di andare al lavoro o a leggere un libro a letto prima di addormentarsi?) ma crea soltanto formalità in un abitudine che alla lunga potrebbe allontanare la persona dalla passione della lettura. La tecnologia è croce e delizia oggi. Va interpretato e pensato al meglio il suo utilizzo. Non lo si puo' applicare a tutto. E' arrogante e indisponente pensare al piccolo monitor come dominatore sul pezzo di carta e l'inchiostro. E' scorretto, aggiungo. E' decostruzione della normalità. I blog hanno sostituito la "smemo", e la tastiera la penna. E anche qui si potrebbe discutere a lungo. Ma il video come si fa a pensare che possa sostituire il materiale cartaceo? Come si fa? Come si riesce anche solamente a concepire una cosi' drastica rivoluzione di un' attività mentale fondamentale e cosi' appassionante, come la lettura? Cosa ci dobbiamo aspettare? Tanti libri nelle nostre librerie, in formato file anzichè le copertine, accatastate l'una accanto all'altra in cui colori, formati, font, nomi degli autori, case editrici, foggiano la loro identità irrinunciabile, da toccare con mani? Perchè rinunciare a un'esperienza tanto bella e irripetibile quanto quella di divorare un libro sia mentalmente sia fisicamente, per sposarci con una lettura cosi' impersonale e distaccata come quella dell'ebook? Si legge tanto la stessa cosa sulla carta che sul lettore ebook, si difendono gli ebookisti convinti. Ma c'e' una differenza enorme, di esperienza che si vive proprio. E ha un valore irrinunciabile e innegabile. Dove ci porterà tutto a cio'? Ad allevare robot anzichè bambini? A parlare solo scrivendosi sms abbandonando le chiamate come si sta sempre piu' facendo? O a vivere la propria vita su Second Life anzichè fuori di casa? Chissà che non si possa per una volta, una volta, vedere trionfante la Storia anzichè la rincorsa alla semplificazione (e alla banalizzazione) sfrenata delle cose. Chissà che non ci si possa rendere conto un giorno di quanto sia stato ridicolo anche solamente pensare che si potesse architettare una rivoluzione del genere. Io e la carta, un rapporto che verrà mai stroncato. Anzi,semmai di fronte a queste continue e inacettabili violazioni di domicilio, fortifica il lettore con l'oggetto-sentimento libro cartaceo. Difendiamoci.

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