Cose da cancellare: le copertine con le immagini tratte dai film

mercoledì 23 settembre 2009




Guardate prima la prima immagine a sinistra, e ora spostate la vostra attenzione a destra. Trovate la differenza. Già, se non fosse per il logo che indica la casa editrice, la Corbaccio, non esisterebbe alcunissima differenza tra la locandina cinematografica e la copertina del libro. Io mi domando, come una casa editrice seria come Corbaccio, possa abbassarsi a tale livello. Io ho sempre odiato nel profondo le copertine create con un comodissimo ed economico (ma assai poso edificante e creativo) copia e incolla. Mi piacerebbe sapere il perchè a questo punto di queste scelte (perchè ci saranno dei motivi), che parecchi altri libri e altre case editrici, hanno deciso di adottare. Di certo, l'effetto che fa sul lettore , almeno parlando per me, è quello di allontanarmi dal libro anche prima di capire di cosa si tratti. Il marketing cosi' mi crea fastidio, mi fa venire un prurito di nervi,e sempre a livello personale non agevola l'interesse a una lettura. Anzi. Ma pensano davvero facendo cosi' di creare piu' appeal al libro? Non sembra declassare un po' il libro, facendolo passare come un qualcosa da leggere perchè il film lo ha legittimato e "deciso" in questo senso? Non si rischia di far diventare la lettura una questione di "moda", del tipo, leggo quel libro perchè lo han letto tutti? Il cinema mi ha permesso di scoprire diversi libri, ma è un mio parere sempre piu' convinto, è il libro che crea il film, non viceversa. Ed è pericoloso far credere il contrario (come accade proprio nella scelta di certe copertine o la pubblicazione o ripubblicazione dei libri solo in virtu' del fatto che un regista ne inscena la trasposizione cinematografica).


2 commenti:

mirkodublinese ha detto...

Sono perfettamente d'accordo. però ti consiglio di leggere ugualmente "la custode di mia sorella" perchè ne vale davvero la pena...
mirko

Matteo ha detto...

Ciao, grazie per il commento. La cosa che infastidisce è per l'appunto il fatto che queste decisioni allontanano il lettore anche da buoni libri.