Reggilibro

venerdì 4 settembre 2009




Leggere e creare, libro e design, utilità e estetica: tre esigenze che vanno a braccetto quando si parla di reggilibro. C’e’ chi se li crea da solo al simbolico costo di 1 euro (ma serve volontà e ispirazione), chi li compra, chi si inventa dal nulla un reggilibro semplicemente smanettando un po’ un oggetto la cui funzionalità è ben lontana, in teoria, dal reggere i libri ma che se lavorato un po’ potrebbe diventare un oggetto realmente utile all’esigenza in questione. Dal design piu’ tradizionale a quello piu’ originale, da quello piu’ semplice come forme a quello piu’ ricercato e kitch. I modelli sono svariatissimi e in continuo arrivo sul mercato direttamente dalla mente artistica di chi li crea, prendendo spunto dalle osservazioni che si fanno sugli svariati stili di vita delle persone. Ognuno ha un’immagine, una forma, un colore che lo rappresenta piu’ di altri e i designer devono essere in grado di captare questi messaggi nascosti (ma fino a un certo punto) che vengono segnalati e trasformati subito in un oggetto appetibile e vendibile che sappia commercializzare anche valori e non soltanto il mero oggetto fisico. Certo, i prezzi di alcuni pezzi sono tutt’altro che economici, ma quelli meno pretenziosi o quelli magari fatti da sé, potrebbero anche diventare un’originale idea regalo, per chi ovviamente ama leggere.Dietro e attorno al libro si scatena un mondo intero di meraviglie per il lettore, che appena puo’ non ci pensa su due volte a procurarsi. Il reggilibro non è un oggetto indispensabile, ma il lettore, che è una specie umana molto attento, scrupolosa e gelosa della propria passione, ingrandisce i dettagli quando si tratta del proprio interesse. Ed ecco che anche un reggilibri diventa un oggetto di culto.

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